L’articolo esamina la recente sentenza della Corte costituzionale tedesca che ha dichiarato illegittimo l’articolo del codice penale che puniva l’aiuto al suicidio organizzato in forma professionale. L’Autore, sottolineando che la decisione segna ormai una forte discontinuità della giurisprudenza costituzionale tedesca sulla tutela della vita umana, ne propone una lettura critica, anche alla luce delle conseguenze sistemiche che la concezione dell’autodeterminazione che essa sorregge implicano sul complessivo assetto dei diritti e dei doveri della persona, specialmente con riferimento ai soggetti più fragili.
The article examines the recent decision of the German constitutional Court, which has declared illegitimate the article of the penal code which punished the professional aid to suicide. The Author, remarking that the decision now expresses a strong discontinuity of the German constitutional judge about the protection of human life, proposes a critical analysis of the decision, also in light of the systemic consequences that this conception of self-determination imply on the complex of the rights and duties of the person, especially with reference to more fragile ones.