Il contributo offre alcuni spunti di riflessione a margine della sentenza C-336/16, Commissione c. Polonia, del 22 febbraio 2018. La pronuncia ha origine nell’ambito di un procedimento di infrazione a carico della Polonia per il mancato rispetto, perpetuato nel tempo, dei valori soglia indicati nella direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria. Gli argomenti utilizzati dalla difesa polacca per giustificare il superamento dei limiti di polveri sottili offrono l’occasione per riflettere circa le implicazioni che le misure europee di carattere ambientale rivestono per altri interessi pubblici, quali la tutela della salute e le esigenze economiche e sociali della popolazione.
The essay proposes some food for thought departing from the judgment C-336/16, Commission c. Poland, dated 22 February 2018. The ruling originated in an infringement procedure against Poland for the non-compliance, over time, of the threshold values indicated in the Directive 2008/50/EC on air quality. The arguments used by Poland to justify overcoming the limits of particulate materials offer an opportunity to reflect on the implications of European environmental measures on other public interests, such as health protection and economic and social needs of the population.