La salute negata: le inefficienze del sistema sanitario italiano alla prova delle nuove tecnologie di recente introduzione, tra prospettive di “cura” della sanità pubblica e rischi per la garanzia dei diritti

Patrizio Rubechini

Ricercatore di Diritto Amministrativo nell'Università di Roma Tre e Professore Associato abilitato, patrizio.rubechini@uniroma3.it.

Il sistema sanitario pubblico italiano versa, oggi come in passato, in una condizione preoccupante dal punto di vista infrastrutturale, economico-organizzativo e dei servizi erogati. Nonostante, infatti, approfondite analisi sulle criticità emergenti, nel tentativo di risolvere o almeno ridurre le inefficienze e gli impatti negativi sulla popolazione, la situazione generale del SSN risente di una cronica insufficienza dei livelli di assistenza, di una profonda crisi di risorse sia economiche che umane e, soprattutto, di un progressivo divario territoriale nella qualità e quantità dell’offerta medica e sanitaria. In questo contesto, la prospettiva “terapeutica” della trasformazione digitale applicata alla sanità pubblica si pone, allora, come possibile risposta alle difficoltà dei singoli nell’accesso alle cure. Essa si concretizza nell’offerta di nuovi modelli di assistenza e di trattamento sanitario resi fruibili dalla tecnologia – quali la telemedicina, la gestione digitale dei referti, i dispositivi diagnostici indossabili –, pur dovendosi comunque confrontare con la questione tutta italiana di un divario digitale che, ancora oggi, interessa una porzione non trascurabile della cittadinanza.

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