Tutti gli Stati membri sottopongono l’iniziativa economica nel settore dei giochi a condizionamenti di diversa natura, in nome di esigenze costituzionali quali l’ordine pubblico o la tutela della salute. Poiché tuttavia queste misure costituiscono, il più delle volte, delle restrizioni delle libertà economiche sancite dai Trattati europei, si pone il problema di stabilire se e a quali condizioni la disciplina adottata dagli Stati membri sia conforme al diritto europeo. In questo contesto, il presente contributo, muovendo dall’esame della giurisprudenza interna ed europea, si propone di individuare le coordinate in base alle quali effettuare il bilanciamento tra la libertà d’impresa e tutela della salute in materia di giochi, allo scopo di stabilire se la riserva statale istituita in tale settore possa considerarsi ancora conforme ai principi costituzionali ed europei.
All Member States subject economic initiative in the games sector to various limitations in the name of constitutional needs such as public order and health protection. As these measures mostly represent a restriction of fundamental freedoms provided by the Treaties, the question often arises whether Member States’ legislation complies with Union law. Given this context, moving from an analysis of Italian and European case law on the subject, this paper aims to identify some criteria to conduct a fair balance between freedom of enterprise and health protection in the games sector This in order to verify whether a national monopoly, like the one established in Italy, can still be regarded as complying with constitutional and European law principles.