Una breve ricostruzione del panorama normativo e giuridico del Regno Unito circa la tutela del minore e dei suoi best interests fa da cornice al caso di Tafida Raqeeb. L’analisi della sentenza dimostra la necessità di procedere alla definizione di precisi confini del concetto di best interests al fine di evitare un’eccesiva discrezionalità di giudizio dipendente dalle posizioni etiche e deontologiche del singolo giudice. Grazie ad una lettura comparata con il sistema giuridico italiano, si riconosce alle linee guida scientifiche un nuovo ruolo di indirizzo per una fattiva tutela dei best interests del minore. La sentenza introduce un nuovo approccio maggiormente tutelante della vita e del diritto di poter vivere anche in condizioni di gravi disabilità, purché in assenza di dolore. Un primo timido revirement giurisprudenziale che porta il mondo giuridico anglosassone verso nuovi valori bioetici ove la famiglia torna ad essere riconosciuta come quel centro di interessi in grado di ridare valore alla sacralità, anche laicamente intesa, della vita del minore senza ridurla, invece, ad una questione di mera qualità.
An account of the UK legal and regulatory framework, related to the protection of the child and his best interests, introduces Tafida Raqeeb’s legal case. The purpose of the judgmental analysis is to determine the best interests’ objective significance, in order to avoid a discretionary judgment depending on an ethical and deontological position of each judge. Through a comparative reading with the Italian legal framework, it is recognized to scientific guidelines a relevant role in the protection of the best interests of the child. The judgment introduces a more protective approach to life and the right to be able to live, even if in presence of a serious disability, provided that pain is absent. Tafida’s judgment represents a first jurisprudential revirement that leads the UK legal framework towards new bioethical values where the family is recognized again as that center of interests and it is able to restore value even to secular sacredness of child’s life without reducing it merely to quality.