Questo lavoro ha lo scopo di verificare lo stato di attuazione della direttiva 2011/24/UE nell’ordinamento italiano, interrogandosi non soltanto su quali siano i rapporti tra essa e il funzionamento dei regolamenti europei ancora oggi in vigore, ma anche sulla questione se e in che misura siano aumentate oppure si siano ridotte le differenze normative tra la disciplina dell’assistenza sanitaria intra-UE rispetto a quella generale sull’assistenza sanitaria all’estero. Se ne concluderà che, nonostante le “aperture creative” della Corte di Giustizia UE, solo in parte cristallizzate nella direttiva 2011/24/UE, la garanzia del diritto costituzionale alla salute fuori dai confini nazionali rimane ad oggi del tutto parziale. L’Italia sembra anzi aver abbassato il livello delle garanzie per le cure all’estero, sollevando così problemi non solo di compatibilità con il diritto UE, ma anche con la Costituzione.
This paper aims to analyse the state of enforcement of Directive 2011/24/EU on patients’ rights in cross-border healthcare in the Italian legal order and, more precisely, to assess the relationship existing between it and previously adopted EU Regulations on the topic. At the same time, it will be made clear whether and if so to what extent the standards enjoyed by Italian patients for intra EU health mobility are still higher than those enjoyed by patients seeking treatment abroad. This paper ultimately claims that, paradoxically, after enforcement of Directive 2011/24/EU, the Italian legal framework provides for a lower degree of protection for patients seeking a treatment abroad than it was the case before. This opens up a series of legal questions with respect of its compatibility with both EU law and Italian constitutional law.