La legge 219/2017 riconosce al paziente il diritto di rifiutare una cura anche quando a tale decisione consegua la morte, ma si rifiuta di garantire qualsiasi prestazione che provochi direttamente o acceleri il suo decesso. Con l’ordinanza 207/2018 la Corte costituzionale compie un passo ulteriore e supera quel confine tra il rifiuto del trattamento e l’eutanasia che il legislatore non era disposto a superare. Secondo la Corte, dal momento che la legge obbliga a rispettare la volontà del paziente di interrompere la sua esistenza rifiutando un trattamento di sostegno vitale, la stessa legge non può negare al paziente di rendere questo processo più breve, perché ciò equivarrebbe a una discriminazione tra i pazienti in condizioni comparabili. Il dispositivo della decisione, tuttavia, non dichiara la legge incostituzionale. Sorprendentemente, l’ordinanza ha solo aggiornato il giudizio alla fine di settembre 2019, allo scopo di concedere al legislatore il tempo necessario per modificare la legge in discussione. Il presente articolo critica l’attivismo della Corte e analizza questo nuovo tipo di decisione confrontandola con l’Unvereinbarkeitserklärung del Tribunale costituzionale tedesco.
Law 219/2017 grants the patient the right to refuse a treatment even when it leads to death but refuses to provide any treatment that directly causes or accelerates death. Through Order 207/2018 the Constitutional Court goes a step further and crosses that border between refusal of treatment and euthanasia that the legislature was unwilling to cross. In the Court’s view, since the law obliges to respect the patient’s will to terminate his life by refusing a life-sustaining treatment, the same law cannot refuse the patient’s request to make this process shorter, because this would amount to a discrimination between patients in comparable conditions. The operative part of the decision, however, does not declare the law unconstitutional. Surprisingly, it only reschedules the proceeding until the end of September 2019 to give the legislature time enough to amend the questioned law. This paper criticizes the Court’s activism, and examines this new type of decision by comparing it with the Unvereinbarkeitserklärung of the German Constitutional Court.